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HUGO BOSS, lo scenario sembra debole… ma c’è un gap down che vuole essere riempito

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Il titolo sta perdendo quota ed è scivolato sui 50 euro. Pesa soprattutto la debolezza dell’economia cinese, che è cruciale per il settore del lusso

Continua il periodo complicato per Hugo Boss e in generale per il settore del lusso (come dimostra il recente profit warning del gruppo francese Kering). Il titolo da 10 mesi viaggia su una traiettoria calante (sia pure alternando momento di calo a fasi di apparente ripresa), che gli ha fatto perdere un terzo del suo valore, passato da 75 euro a 50 euro.

Si sa che il mondo del lusso è legato a filo doppio con l’economia cinese, che stenta a riprendersi. I dubbi riguardo alla portata della domanda proveniente dalla Cina rendono incerte le prospettive del settore, che a partire dalla pandemia ha dovuto fronteggiare un problema di accumulo delle scorte.

Fin quando i consumi rimarranno deboli, la situazione non potrà essere florida. La guerra Russia-Ucraina e la tensione Mediorientale potrebbero solo peggiorare le cose (a proposito, Il gruppo vuole disinvestire dalle sue attività in Russia, che rappresentavano circa il 3% delle vendite del gruppo).

Nonostante il contesto difficile, nel corso del 2023 Hugo Boss ha raggiunto un record di vendite e a metà gennaio il gruppo considerava ancora raggiungibile l’obiettivo di fatturato di 5 miliardi di euro per il 2025.
Tuttavia le previsioni successive hanno fatto slittare nel tempo questo obiettivo, mentre quelle relative al 2024 fornite da Hugo Boss hanno provocato un altro calo durante il mese di marzo. Infatti la stima per le vendite (più 3-6%) e gli utili operativi (si prevede che aumenterà del 5-15%) è stata ben al di sotto della stima media degli analisti.

Guardando il quadro tecnico è evidente che la situazione non sia delle migliori. Hugo Boss è riuscito ad arginare la discesa grazie a una zona di supporto a 48,86 euro, come possiamo vedere sulla piattaforma .
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Per riuscire a vedere uno spiraglio bisognerebbe risalire oltre la Ema50, poco oltre i 54 euro. A quel punto lo scenario si farebbe molto interssante, visto l’enorme gap down che si è aperto a marzo, che aspetta di essere riempito.

Va detto che malgrado il contesto difficile, gli analisti vedono tutti margini di rialzo per Hugo Boss. I più ottimisti sono quelli di JPMorgan, che pongono un target a 13 mesi su 80 euro.RBC fissa il prezzo su 66 euro, Deutsche Bank Research ha come obiettivo 78 euro, UBS lo vede a 57 euro, Baader Bank pone come obiettivo 74 euro, JPMorgan lo mette a 68 euro mentre Jefferies a 65 euro.

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