Malgrado altre sedute con nuovi record storici, il DAX chiude questa settimana poco mosso rispetto alla precedente, anche perché dall’evento clou – il meeting della BCE – non sono giunte sorprese. Il principale indice tedesco si era spinto fino a 20.522 punti, ma poi gli investitori hanno preso profitto riportando l’indice a 20.405 punti.
Dall’inizio dell’anno, tuttavia, si è registrato un impressionante aumento dei prezzi di quasi il 22%.
Nonostante le preoccupazioni per l’andamento dell’economia tedesca e le incertezze relative allo scenario politico (le elezioni federali sono in calendario a febbraio), il DAX ha continuato a resistere saldamente oltre la soglia dei 20mila punti, conquistata appena settimana scorsa.
Tuttavia qualche dubbio sulla tenuta di questo rally deve sorgere, perché è sempre più forte la discrepanza tra la corsa dei prezzi e il debole andamento degli utili societari. Questo deve servire da monito per gli investitori, perché accresce la possibilità che scattino ulteriori prese di profitto se qualcosa dovesse andare storto.
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Al momento l’indice tedesco ha formato una zona di resistenza attorno ai 20500 punti, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Settimana scorsa evidenziammo che c’era l’indicatore RSI in ipercomprato, ed avrebbe potuto propiziare una correzione. Al momento ha frenato lo slancio, ma non vuol dire che la correzione non sia ancora dietro l’angolo, e ciò dovrebbe indurre alla prudenza.
In caso di ulteriore rialzo, il prossimo target sono i 21000 punti, mentre eventuali correzioni al ribasso non devono destare preoccupazione almeno finché si rimarrà oltre la Ema50.