E’ stata un’altra settimana da record per il DAX, che ha fissato il nuovo primato storico a 21.521 punti, prima di ripiegare leggermente. Alla fine il principale indice tedesco chiude a quota 21.395, con un bilancio settimanale positivo del 2,4%.
Il mercato azionario tedesco ha iniziato il nuovo anno brillantemente, visto che il è salito di oltre il 7 %. Si tratta del quarto miglior inizio dell’anno degli ultimi 25 anni.
Il principale driver di questa settimana è stato Donald Trump, che si è insediato lunedì scorso e sembra avere un atteggiamento meno aggressivo sui dazi. Perfino contro la Cina, visto che parlando a Fox News il tycoon ha detto: “Io preferirei non dover usare le tariffe”. Sembra un’altra indicazione che Trump alla fine sarà più pragmatico nella politica doganale di quanto annunciato.
Qualche segnale positivo è giunto anche dall’economia europea, con l’indice PMI della produzione nel settore privato è tornato in area di espansione dopo due mesi di contrazione.
Dal punto di vista grafico, il continua la sua forte scalata verso l’alto, e guarda sempre più da vicino al soglia dei 22mila punti.
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Tuttavia, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento , l’indicatore RSI fortemente in ipercomprato ammonisce gli investitori sul rischio di una correzione.
Se così fosse, il primo supporto è in prossimità della soglia psicologica dei 20mila punti.
Va detto che bisogna mantenere cautela, perché finora i rialzi dei titoli azionari sono stati sostenuti più dall’andamento dell’umore che non da stime di profitto più elevate. A medio termine, senza un significativo aumento delle aspettative di profitto per le aziende rappresentate nell’indice, l’umore sui mercati azionari può rapidamente trasformarsi in incertezza, soprattutto in un contesto geopolitico sempre più imprevedibile.