Da un mese e mezzo le azioni BMW continuano a oscillare nel range tra 75 e 81 euro, dopo uno scatto che aveva illuso un po’ tutti (dal minimo di 65 euro toccato a novembre scorso). Per questo è lecito chiedersi se il titolo abbia ancora del potenziale per un ulteriore aumento del prezzo.
In attesa dei dati trimestrali che verranno pubblicati a metà marzo, e che potrebbero dare una direzione più chiara al titolo , la questione più importante è diventata la battaglia tariffaria di Trump.
La Germania è lo stato europeo che più di tutti sarebbe colpito da un conflitto commerciale USA-UE, e sarebbe ancora più grave visto che l’economia tedesca viene già da due anni di sofferenza.
In particolare, l’industria automobilistica tedesca è direttamente influenzata dalle tariffe americane. Non soltanto quelle che colpiranno direttamente i beni prodotti nella UE, ma anche quelle inflitte a paesi come il Messico.
Bisogna sottolineare infatti che, come gli altri produttori tedeschi, anche ha le proprie fabbriche in Messico, dove produce le auto che sono destinate al mercato USA.
Tutto questo mostra quanto la battaglia commerciale innescata da Trump potrebbe influenzare il futuro dei produttori di auto tedesche che, ricordiamo, già di problemi ne hanno parecchi, tanto che a settembre scorso proprio aveva dovuto tagliare le proprie prospettive di guadagno per problemi sul mercato cinese.
Ecco perché è lecito aspettarsi che la dirigenza della BMW farà delle previsioni molto prudenti per l’anno in corso (il che limiterebbe eventuali possibilità di un rialzo del prezzo).
Il quadro grafico di evidenza una situazione di grande incertezza, come possiamo vedere nell’immagine tratta dalla piattaforma di investimento .
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Il prezzo continua a muoversi a ridosso del ritracciamento 23.6 di Fibonacci, costruito sul trend ribassista cominciato nella primavera del 2024 e finito a novembre scorso.
La presenza della Ema50 funge da supporto, ma al tempo stesso la Ema200 sta facendo da resistenza. Il prezzo si trova così compresso tra questi due livelli, e quello che cederà per primo ci dirà probabilmente dove viaggerà il titolo nei prossimi mesi.