Si è chiusa un’altra settimana tonica per il DAX. Il principale indice tedesco nella giornata di venerdì ha toccato un nuovo record storico, arrivando a 21.945 punti. La chiusura settimanale è avvenuta però a 21.945 punti, con un progresso lieve (+0,25%) se consideriamo l’intera settimana.
Considerate le difficoltà vissute lunedì scorso, con lo shock innescato dalla politica tariffaria di Trump, quasi nessuno si poteva aspettare un’evoluzione del genere. Il rinvio dei dazi contro Canada e Messico e qualche spiraglio anche per la battaglia doganale con la Cina hanno mitigato queste preoccupazioni, e così gli investitori si sono mossi soprattutto in base ai profitti delle società.
Intanto il rapporto sul mercato del lavoro statunitense, reso noto venerdì, non ha evidenziato alcuna debolezza nell’economia degli Stati Uniti, anche se il numero di posti di lavoro creati è stato leggermente al di sotto delle aspettative. Di conseguenza, la FED dovrebbe continuare a muoversi lentamente con i tagli ai tassi di interesse.
Il quadro grafico del DAX resta positivo, e la soglia dei 22mila punti resta ormai a portata di mano. Ma proprio questo rende i prossimi passi più difficili.
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Come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento , il rischio di una correzione del viene alimentato dall’indicatore RSI che continua a viaggiare nella zona dell’ipercomprato, come stava succedendo già all’inizio della settimana.
Se dovesse avvenire, si è creato un fragile supporto su quota 21200, unico ostacolo prima di scivolare verso i 21mila.