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DEUTSCHE BANK, i dazi di Trump minacciano la tendenza rialzista?

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Da fine marzo è cominciata una correzione profonda, che rischia di peggiorare a causa delle politiche tariffarie USA

Per la prima volta dopo 8 mesi il rally di Deutsche Bank sta seriamente vacillando. Il titolo della maggiore banca tedesca aveva guadagnato circa l’85% dall’estate scorsa, spingendosi sui massimi di 7 anni, ma dalla fine di marzo la correzione (fisiologica) è stata amplificata dai recenti dazi USA, che sono veleno per le banche.


Appena un paio di settimane fa, le azioni della erano arrivate a sfiorare i 24 euro, sulla scia dei giudizi positivi di alcuni analisti.
I canadesi di RBC indicavano la banca tedesca come il titolo con il rating più alto sul mercato, perché il pacchetto di sostegno economico del nuovo governo federale avrebbe garantito alla banca tedesca un’attività regolare di prestiti. Anche alcune riforme a livello dell’UE potrebbero portare maggiori profitti all’azienda, senza considerare lo sviluppo formidabile nell’investment banking.


Lo scenario sembrava quindi assolutamente robusto per . Ma poi le cose sono cambiate con i nuovi pesanti dazi all’importazione negli Stati Uniti, che colpiranno la Germania più di ogni altro paese nella UE.
Le interruzioni del commercio internazionale sono veleno per i titoli finanziari, perché se la crescita economica si indebolisse le richieste di prestito diminuiranno e le insolvenze aumenteranno.
Inoltre, per tamponare il contraccolpo economico, le banche centrali potrebbero diventare più aggressive sui tagli ai tassi di interesse, riducendo così i guadagni delle banche sui prestiti.


C’è quindi il rischio che la correzione cominciata da qualche giorno fa, possa diventare più robusta e il titolo rimanere sotto pressione non soltanto a breve termine.
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Il quadro grafico si è sporcato notevolmente con gli ultimi eventi. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo ha bucato la Ema50 con un movimento molto deciso, inviando così un messaggio ribassista al mercato.

C’è una zona di supporto verso 19,5 euro, mentre la successiva è sui 18 euro (poi c’è la Ema200). I prossimi giorni saranno molto importanti per capire se si avvia a momenti più difficili oppure vivrà una probabile fase di consolidamento attorno ai 20 euro. Data la situazione, al momento ci sembra difficile che possa esserci uno slancio verso l’alto.

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