Si è chiusa una settimana terribile per il mercato azionario globale. La guerra commerciale scatenata dal presidente USA Donald Trump ha causato un crollo verticale dei listini, aggravato dalla prima reazione della Cina (dazi al 34% e controlli sulle esportazioni di terre rare).
Il è scivolato a a 20.641 punti, con un bilancio settimanale che segna una perdita di oltre l’8%. E’ la peggiore perdita settimanale da quando ci fu l’invasione russa dell’Ucraina, nella primavera del 2022. Di tutti i guadagni accumulati da inizio anno, in questo 2025 resta soltanto un misero +3,7%.
L’Europa è stata colpita con dazi al 20%, ma per il settore auto le tariffe arrivano al 25%. La Germania, principale esportatore europeo negli USA, è il Paese che subirà il contraccolpo maggiore.
C’è ovunque la consapevolezza che questa battaglia commerciale, se non verrà fermata in fretta, potrà provocare un brusco aumento dell’inflazione e una forte frenata economica, se non addirittura una recessione. Per questo il panico si sta diffondendo sui mercati finanziari, inducendo gli investitori a fuggire verso investimenti sicuri.
Per il momento l’UE non intende rispondere ai dazi di Trump, ma ha avviato i primi negoziati per cercare di arrivare a una soluzione più equa edi compromesso. Se e in che misura la spirale al ribasso dei mercati azionari proseguirà anche nei prossimi giorni, dipende principalmente dalla possibilità di negoziare concretamente con gli USA.
Sul fronte grafico, la situazione del DAX si è capovolta rispetto a un paio di settimane fa. Era chiaro che il rally visto negli ultimi mesi non poteva proseguire a quei ritmi, ma qui siamo di fronte a una drastica inversione di rotta.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , in pochi giorni il principale indice tedesco ha bucato prima la Ema50, poi la trendline rialzista di medio periodo e si è infine appoggiato sulla Ema200.
Se dovesse cedere anche questo livello, verrà seriamente messa a rischio anche la soglia dei 20mila punti, ed è difficile prevedere dove potrebbe finire questa caduta del .
Se però dovessero giungere notizie più incoraggianti su possibili trattative con gli USA, allora potremmo assistere a un bel rimbalzo.
