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INFINEON, a rischio il supporto che regge dal 2022

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Anche se i chip siano esenti dai dazi USA, i semiconduttori vengono utilizzati da molte industrie colpite dalle tariffe (soprattutto auto)

Il disastroso periodo che sta sconvolgendo i mercati azionari globali ha mandato giù anche le azioni INFINEON, che in appena una decina di giorni ha perso quasi il 30% del suo valore, scivolando sul minimo di quasi tre anni.

Se osserviamo quadro grafico di , possiamo cogliere quanto sia negativo questo momento.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo ha imboccato una caduta ripida che ha spazzato via il supporto statico a 28 euro, e adesso rischia di andare a toccare il supporto a circa 22 euro, che resiste da 3 anni.
L’indicatore RSI in forte ipervenduto potrebbe arginare questo scivolone. Ma per quanto tempo?


Sicuramente le ultime perdite non sono dovute ne’ alla situazione dell’azienda ne’ alle sue prospettive, ma sono frutto del panico che si è scatenato di recente sul mercato. Per capire se – passata la tempesta – le azioni potranno risalire la china e fin dove potrebbero tornare, bisogna chiedersi che impatto avranno i dazi (se rimarranno quelli attuali).


Sebbene i chip siano esenti dai dazi doganali statunitensi, i semiconduttori dell’azienda tedesca vengono utilizzati principalmente in prodotti industriali, in particolare nelle automobili. Questo settore è invece particolarmente colpito dai dazi di Donald Trump (al 25%). In questo senso, l’impatto su sarà indiretto, ma forte.

Ciononostante, ci sono anche buone notizie per l’azienda, che lo scorso anno ha raggiunto una quota di mercato globale del 13,5% nei chip per il settore automobilistico. In Europa, l’azienda tedesca di semiconduttori si è addirittura classificata al primo posto con una quota del 14,1%. Anche in Nord America, è salita al secondo posto con una quota di mercato del 10,4%.
Nel mercato dei microcontrollori, Infineon è addirittura primo come quota di mercato globale (32%), e l’azienda intende rafforzarsi ulteriormente acquisendo una divisione del gruppo tecnologico statunitense Marvell Technology (al costo di 2,5 miliardi di dollari), che peraltro ha un grande potenziale anche in altri campi applicativi.


La situazione di resta quindi solida, anche come prospettive operative. Ma è chiaro che il nervosismo dei mercati azionari a causa dei dazi sta penalizzando tutti. Anche perché INFINEON è un titolo ciclico, che pertanto sarebbe molto esposto ai venti di recessione.

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