Si è conclusa un’altra settimana negativa per i mercati azionari, anche se il sussulto di venerdì – il giorno delle quattro streghe – ha consentito al DAX di contenere le perdite. Alla fine il bilancio settimanale del principale indice tedesco è stato -0,7%, con l’ultima chiusura a 23.350,55 punti.
Questi giorni sono stati caratterizzati soprattutto dalla paura della guerra in Medioriente, visti i ripetuti attacchi reciproci degli acerrimi nemici Israele e Iran. L’unico parziale sollievo è che un’entrata in guerra degli Stati Uniti non sembra più così probabile, visto che la Casa Bianca ritiene che ci sia ancora una “notevole opportunità” per i negoziati con l’Iran. Trump vuole aspettare e vedere come si svilupperanno le cose e decidere su un possibile passo militare entro le prossime due settimane.
Inoltre, i capi della diplomazia europea stanno sondando le opportunità per una soluzione diplomatica al conflitto per la prima volta con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghji a Ginevra.
Ricordiamo che l’Iran è il terzo produttore mondiale di petrolio, e un’eventuale interruzione nelle forniture potrebbe avere effetti importanti sui costi dell’energia, e quindi sull’inflazione.
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Lo scenario tecnico del DAX è giunto a un momento di svolta importante. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il calo degli ultimi giorni ha portato al test della Ema50, che agisce da supporto ed è importante per la tendenza a breve e medio termine. Ma immediatamente sotto c’è anche la trendline rialzista partita ad agosto scorso.
Se il dovesse infrangere questi due livelli, allora c’è il rischio di scivoloni più profondi ben al di sotto dei 23mila punti.