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BMW prende slancio e può puntare alla soglia dei 90 euro

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Il business procede bene, e anche se nel breve periodo c’è il rischio di correzione, il titolo ha riconquistato la fiducia dei mercati

Sembra essere tornato il vento in poppa per le azioni BMW, che dal mese di aprile hanno guadagnato circa il 30%, riconquistando la soglia degli 80 euro.
Questa rinnovata fiducia, secondo diversi analisti, potrebbe proseguire almeno fino ai 90 euro.

Le performance degli ultimi mesi mostrano che sta facendo buoni progressi nella conversione della sua gamma di modelli ai veicoli elettrici. A differenza di altre case automobilistiche, BMW non ha mancato i suoi obiettivi di vendita per i veicoli elettrici a batteria.


Pur subendo un calo nell’importante mercato cinese (come il resto dell’industria automobilistica tedesca), ha registrato una crescita in tutte le altre regioni.
In particolare, negli Stati Uniti ha aumentato le vendite del 2,7%, nonostante i dazi doganali. Grazie a questo slancio l’azienda bavarese potrebbe raggiungere i suoi obiettivi annuali anche senza un accordo sulla controversia commerciale tra Stati Uniti e UE.


Grazie all’aumento degli ordini, a una solida pipeline di modelli e alla continua attenzione all’elettromobilità, guarda con ottimismo alla seconda metà dell’anno. I nuovi modelli BMW M5 e la piena disponibilità della gamma MINI forniranno ulteriore impulso.


La strategia del gruppo di concentrarsi sui veicoli elettrici premium con un approccio basato su una piattaforma modulare ha il potenziale per garantire rendimenti di vendita a due cifre nel lungo termine. Va inoltre sottolineato che maggiori volumi di consegna nel segmento elettronico potrebbero aumentare la redditività nel medio termine.

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Sotto l’aspetto grafico, come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo di BMW si trova nell’area degli 85 euro dove passa il livello 38,2 Fibonacci (costruito sul lungo trend ribassista di aprile-ottobre 2024). Questo livello ha agito da resistenza già a febbraio, marzo e maggio, e per questo occorre essere cauti. Peraltro l’indicatore RSI è in area iprecomprato, e questo aumenta il pericolo di una correzione.

Per quanto detto finora, riteniamo comunque più probabile che ci sia un consolidamento del prezzo sopra gli 80 euro, per preparare eventualmente il terreno a un nuovo impulso rialzista (soprattutto se la questione dazi dovesse evolvere in senso positivo). Il target di questo impulso sarebbe la soglia dei 90 euro.

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