Sono ormai settimane che il mercato azionario tedesco sta facendo su e giù, con il DAX che si è infilato in un range compreso tra 23500 e 24500 punti.
Settimana scorsa l’indice di riferimento tedesco ha chiuso con un bilancio in aumento del 3,15%, recuperando le perdite di quella precedente. Ma ancora una volta, dopo essere giunto sui 24mila punti sono ricominciate le frenate.
Lo scenario è fortemente legato all’esito dei negoziati con gli USA sui dazi commerciali. I continui valzer di Trump hanno di fatto ingessato gli investitori, che non possono prendere una direzione chiara finché rimarrà l’incertezza sui rapporti commerciali con gli USA.
Tutto questo inciderà anche sulle mosse che la Federal Reserve statunitense farà in futuro, ovvero se abbasserà il tasso di interesse di riferimento a settembre.
Inoltre, venerdì è all’ordine del giorno un vertice importante per la guerra in Ucraina, in Alaska. Dall’esito di questo incontro scaturiranno importanti conseguenze per i mercati.

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Come possiamo vedere nell’immagine sulla piattaforma di investimento , la soglia dei 24500 punti continua ad essere una resistenza molto solida per il DAX. Da giugno in poi, tutti i tentativi di spingersi oltre sono falliti. La Ema50 finora ha fornito un valido supporto, che ha impedito grandi discese, ma c’è un fattore da osservare con attenzione.
Come si può vedere nell’immagine, il si sta avvicinando sempre di più alla trendline rialzista cominciata esattamente un anno fa. Se il DAX non riuscirà a salire oltre i 24 mila punti, potrebbe presto tagliare questa trendline inviando un messaggio negativo al mercato, e a quel punto la discesa potrebbe essere più marcata.







