Dopo tante speranze di rilancio, il DAX affonda durante la settimana al pari degli altri listini europei.
Una settimana che già era andata maluccio, subisce l’ultima spallata violenta dalle parole di Jerome Powell a Jackson Hole: la FED preferisce combattere l’inflazione con i tassi alti, anche a costo di spedire l’economia verso la recessione.
Così, il preannunciato inasprimento della politica monetaria innesca i timori dei mercati azionari europei, che sprofondano.
Il DAX chiude a 12.971,47 punti, al livello più basso da metà luglio. Nel corso della settimana ha perso il 4,2%, gettando al vento tutto quello che di buono era stato fatto nelle ultime settimane.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il DAX non si è più ripreso dopo il rimbalzo sulla trendline che parte dai massimi di inizio anno.
La marcia indietro l’ha portato a violare uno dopo l’altro diversi supporti: quello statico a 13.653, poi la EMA50, poi quello di 13.328 e infine la soglia dei 13 mila punti.
Occhio a quota 12800, prossimo ostacolo prima che il DAX cominci a intravedere i minimi annuali verso 12,400.
Al rialzo invece, il primo passo sarebbe quello di recuperare la EMA200, che transita in prossimità della soglia dei 13.400.
